Tra le misure adottate nel nuovo Decreto Cura Italia rientrano anche il congedo parentale e il voucher baby sitter per cercare di aiutare le famiglie con figli minori ora a casa da scuola.
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita. È rivolto a lavoratrici e lavoratori dipendenti (sono esclusi dall’indennità i genitori disoccupati o sospesi, i lavoratori domestici e a domicilio).
Congedo parentale straordinario, cos’è
Il nuovo strumento giuridico adottato dal governo prevede il congedo parentale straordinario per un totale complessivo di 15 giorni, cumulativi, frazionabili e da fruire non contemporaneamente fra i due genitori che lavorano.
Per i giorni di congedo parentale straordinario retribuito è prevista una retribuzione pari al 50% dello stipendio oppure pari a 1/365 del reddito nel caso in cui i genitori siano iscritti in va esclusiva alla Gestione separata Inps (sono inclusi i lavoratori autonomi).
Sia il congedo parentale che il voucher baby sitter sono misure retroattive, utilizzabili a partire dal 5 marzo: ovvero, i genitori che hanno preso dei congedi “classici” possono riconvertirli con questi nuovi strumenti.
Congedo parentale straordinario, a chi spetta
Possono aderire al congedo parentale i genitori (e affidatari) per i figli fino ai 12 anni (con retribuzione al 50%) oppure con figli fra i 12 e i 16 anni (a retribuzione zero).
La fruizione di questo congedo, si legge nel decreto, “è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore”.
Per ottenerlo, quindi, entrambi i genitori devono lavorare e “nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa”.
Un dato importante: non vi sono limiti di età in caso di persone con disabilità.
Congedo parentale e divieto di licenziamento
Nel caso di genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni, l’astensione dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole prevede il anche divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro, purché non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o in modalità di lavoro agile.
Congedo parentale straordinario non retribuito
Anche i genitori di bambini e ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni possono richiedere un congedo parentale straordinario. In questo caso, però, non sarà retribuito. I 15 giorni massimi di assenza dal lavoro non figureranno dunque come ferie, ma non saranno riconosciuti nemmeno al 50% in busta paga, come nel caso invece del congedo retribuito. Non avranno nemmeno il riconoscimento di contribuzione figurativa.